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  • Immagine del redattoreAlliance Food Consultants

Brexit. Il Regno Unito fornisce chiarimenti per l'etichettatura degli alimenti



Il 12 ottobre 2020 il governo del Regno Unito ha aggiornato le proprie linee guida in materia di etichettatura di alimenti e bevande, confermando una una serie di requisiti per gli operatori del settore alimentare che desiderano esportare alimenti e bevande confezionati in Europa dopo la fine del periodo di transizione Brexit.

Le modifiche introdotte saranno applicabili a partire dal 1 ° ottobre 2022 e prevedono che:

  • l'imballaggio degli alimenti immessi sul mercato britannico includa un indirizzo britannico dell'operatore, o, qualora l'operatore non sia stabilito nel Regno Unito, si dovrà indicare l’indirizzo dell'importatore;

  • nel caso in cui sia richiesta l'indicazione di origine, la confezione dei prodotti alimentari non rechi più le indicazioni di origine "UE" o "Non UE", apponendo in sostituzione l'indicazione "Regno Unito" o "non Regno Unito";

Il marchio biologico dell'UE


Dal 1 ° gennaio 2021, il marchio biologico UE non potrà più essere utilizzato su alcun prodotto alimentare biologico del Regno Unito, salvo il caso in cui l'organismo di controllo non sia autorizzato dall'UE a certificare alimenti del Regno Unito per l'esportazione in UE o nel caso in cui il Regno Unito e l'UE non raggiungono un accordo di riconoscimento i reciproci standards.


Indicazioni geografiche

Il Regno Unito ha sviluppato un proprio sistema nazionale che si applicherà a partire dal 1 ° gennaio 2021. Per i prodotti europei continuerà ad essere applicata la disciplina europea sulle indicazioni geografiche e i relativi loghi.





Irlanda del Nord

Il Paese non seguirà le regole specifiche sull'etichettatura degli alimenti applicabili in Gran Bretagna e continuerà invece a seguire le norme sull'etichettatura degli alimenti applicabili nell'UE.


Prossimi passi

A livello legislativo il Parlamento britannisco sta vagliando la base normativa post-Brexit. Le linee guida sono pertanto uno strumento ponte, in attesa che il Parlamento definisca la base giuridica della futura legislazione che, negli intenti dell'esecutivo britannico, non si discosterà in maniera rilevante dalla legislazione in vigore nell'UE.

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