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Giappone. Linee guida relative ai claims riferiti all’assenza di additivi



L’Agenzia per la tutela dei consumatori giapponese ha pubblicato lo scorso 22 dicembre una bozza di linee guida relative all’utilizzo di claims riferiti all’assenza di additivi nei prodotti alimentari, avviando inoltre una consultazione pubblica relativa alla proposta.


Le linee guida si pongono l’obiettivo di fornire una serie di criteri volti a definire il perimetro in cui gli operatori del settore alimentare possono legittimamente dichiarare l’assenza di un additivo alimentare senza incorrere nei divieti di pratiche ingannevoli in materia di etichettatura, definiti dall’articolo 9 comma 1 degli standards in materia di etichettatura.


Il documento chiarisce infatti i casi in cui il claim “senza additivi” o altre indicazioni simili (“senza coloranti”, “senza conservanti”, “senza additivi aggiunti” “con coloranti non artificiali”, etc.) possano risultare ingannevoli per il consumatore, non solo sulla base dei criteri generali in materia di etichettatura, ma altresì sulla base del Fair Competition Code, la normativa che disciplina i principi di leale concorrenza tra le imprese e la tutela del consumatore.


Molto spesso, infatti, alcuni claims utilizzati dagli operatori risultano di difficile comprensione da parte del consumatore medio. Puo' infatti accadere che un claims circa l'assenza di una categoria di additivi, se non circostanziati in maniera dettagliata, possa generare da parte del consumatore l'aspettativa circa l'assenza totale di additivi nell'alimento.

In altri casi una dichiarazione circa l'assenza di additivi o di particolari categorie di additivi risulta fuorviante, in quanto tali additivi non risultano ammessi per l'intera categoria.


La normativa sugli additivi alimentari vigente in Giappone assegna la competenza in materia al Ministero della Salute, del Lavoro e del welfare, che ha il compito di analizzare le richieste di autorizzazione ed, eventualmente, accoglierle sulla base dei criteri di sicurezza alimentare contenuti nel Food Safety Act del 1947.

Analogamente a quanto accade in UE, esiste pertanto un elenco positivo di sostanze, suddivise in categorie e il cui utilizzo è vincolato a specifiche condizioni.

La normativa giapponese, peraltro, contiene alcuni criteri in materia di etichettatura degli additivi vietando, ad esempio, la distinzione tra additivi naturali e chimici.


Le linee guida presentate dall'Agenzia per la tutela del consumatore, che sono frutto di un dibattito pubblico decennale, forniranno pertanto alle imprese del settore un utile strumento di orientamento regolatorio, complementare a quanto già previsto dalla normativa di settore.


Il testo definitivo delle linee guida sarà pubblicato entro il mese di marzo 2022, sulla base dei commenti ricevuti nel corso della consultazione.





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