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  • Immagine del redattoreAlliance Food Consultants

"NUTRI-SCORE" IN FRANCIA, MA FACOLTATIVO.



Nutri-score

Il ministro della salute francese Agnes Buzyn ha firmato nei giorni scorsi il decreto ministeriale che fa entrare in vigore il sistema di etichettatura degli alimenti denominato "nutri-score", la cui applicazione e' per ora facoltativa per le aziende.

Il sistema associa ad ogni prodotto venduto nei supermercati un voto espresso da una lettera ed un colore, dalla 'a' in verde scuro per prodotti che contengono nutrienti considerati sani, come fibre e vitamine, fino alla 'e' in rosso per i nutrienti ritenuti da limitare. Secondo i fautori del nutri-score, il sistema si propone di superare la confusione che puo' generare l'attuale sistema, che fornisce i valori di lipidi, proteine o glucidi per 100 grammi di prodotto.

Il sistema, tuttavia, sarà facoltativo e le aziende, pertanto, potranno decidere di non apporlo sulle proprie etichette.

Secondo i critici, tuttavia, il sistema sarebbe l'ennesima beffa per i consumatori, che verrebbero fuorviati circa la salubrità degli alimenti.

Certo è comunque che il sistema è più raffinato rispetto al "Semaforo" inglese, in quanto, da un lato prevede più gradazioni (non ci sono solo giallo rosso e verde, ma più sfumature), e dall'altro consente un bilanciamento tra principi nutrizionali positivi e negativi. Secondo il suo ideatore, Serge Bercger, dell'Università di Parigi 13, l'algoritmo alla base permette di "pesare" sale, grassi saturi, zuccheri e calorie totali "contro" la presenza di fibre e proteine. Ma lo scopo non è di creare classifiche ingannevoli tra categorie alimentari buone o cattive, quanto invece quello di permettere ai consumatori- entro la stessa categoria (es, barretta snack, cereali per la colazione, etc) - di stabilire gli alimenti relativamente più vantaggiosi.

Cosa accadrà ora non è facile da dirsi. In base alla normativa europea (art. 35 del Reg. (UE) 1169/2011, i sistemi supplementari di espressione e presentazione dell’indicazione nutrizionale devono essere notificati alla Commissione che procederà poi ad una catalogazione degli stessi verificando se vi siano eventuali spazi di armonizzazione paneuropea. Obiettivo che al momento sembra alquanto improbabile. Lo stesso Regolamento UE 1169/2011 stabilisce che la Commissione "entro il 13 dicembre 2017, alla luce dell’esperienza acquisita, presenta una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sull’uso di forme di espressione e presentazione supplementari, sul loro effetto sul mercato interno e sull’opportunità di armonizzare ulteriormente tali forme di espressione e presentazione. A tal fine gli Stati membri forniscono alla Commissione le pertinenti informazioni sull’uso di tali forme di espressione e presentazione supplementari sul mercato nel proprio territorio. La Commissione può corredare tale relazione di proposte di modifica delle pertinenti disposizioni dell’Unione”.

Ad oggi, tuttavia, il NutriScore, proprio a causa della propria complessità, non è stato riconosciuto quale sistema conforme all’art. 35, al contrario del semaforo britannico, che invece è classificabile come forma alternativa di espressione dell’indicazione nutrizionale.

In Italia pochi soggetti hanno promosso su base volontaria schemi di questo tipo, ma sarebbe in effetti interessante che qualcuno si facesse avanti per proporre una "via italiana" all'alimentazione. Magari cercando di meglio valorizzare il nostro patrimonio gastronomico, fatto di sfusi e freschi, soprattutto, ma anche di prodotti alimentari "densi" dal punto di vista del'apporto proteico e lipidico, sebbene consumati in quantità minimali.

Inoltre sarebbe opportuno avviare una riflessione volta a modificare l’articolo 35 del Regolamento UE 1169/2011, che ad oggi costituisce la base giuridica di sistemi di classificazione degli alimenti fortemente punitivi per la dieta mediterranea.

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